Tra 5 minuti

Anche la sveglia del telefono ha l’opzione “posticipa”. 

Ci pensavo stamattina, quando il bel tepore delle coperte mi avvolgeva, e più mi avvolgeva più cercavo di allontanare l’idea di alzarmi per gettarmi nel traffico di Monterotondo per raggiungere lo studio… 

Leopardi diceva che “il piacere non è mai né passato né presente, ma sempre e solamente futuro”. 

Quindi perché non procrastinare? 

Il futuro è sempre cosparso di un’aurea rosacea. La nostra cultura ci insegna da sempre che il tempo cura, risolve, guarisce.

Spesso riusciamo a vederci capaci, forti, determinati e intraprendenti solo nel futuro, ma cosa succede quando rimandando al futuro arriviamo in ritardo all’appuntamento con i nostri obiettivi?

Ogni giorno ognuno di noi si dedica ad un’infinita serie di piccole attività per evitare quello che realmente dovremmo fare. 

Il fine è quello di temporeggiare, differire, posticipare, ritardare, rinviare – o, addirittura, di NON fare – quello che si dovrebbe.

Sostituiamo quindi incombenze importanti o prioritarie con attività più piacevoli, o comunque meno rilevanti e urgenti in quel momento.

Ti stai chiedendo se sei un procrastinatore? Ti faccio alcuni esempi di frasi, che direbbe un procrastinatore DOC.

“Guardo un’ultima puntata di questa serie, poi però, cascasse il mondo, mi rimetto al lavoro”.
“Oggi mi rilasso, ma da lunedì: sport tutti i giorni, e dieta ferrea!”.

“Devo fare quella visita importante, ma se chiamo adesso starò per mezz’ora al telefono con il call center… meglio pensarci settimana prossima…”.

“Ormai non ha senso iniziare… lo farò domani”.

Ma il procrastinatore DOC non pronuncia solo frasi, ha anche dei comportamenti ricorrenti, come ad esempio:

– fare liste di attività senza iniziarle mai;

– controllare le notifiche ed indugiare sui social per mezz’ora prima di iniziare a lavorare o a studiare;

– iniziare con incombenze secondarie e poco rilevanti, magari facendo finta che siano inerenti o essenziali, anziché con le cose più difficili o prioritarie…

E un’altra lista interminabili di cose, che è meglio rimandare (tanto per restare in tema).

Ma perché si procrastina?

Si tratta di una strategia emozionale per evitare lo stress e le emozioni dolorose, e lo facciamo nonostante la consapevolezza che facendolo, andremo incontro a delle conseguenze negative, quali accumulo di lavoro, mancato rispetto delle scadenze, e ansia che aumenta anziché diminuire.

Può avvenire in tutti gli ambiti, ma l’ambito lavorativo o quello degli studi sono maggiormente impattati dall’abitudine a procrastinare. Tuttavia anche l’ambito personale o privato può essere coinvolto.

Ma come si smette di procrastinare?

Te lo dico tra 5 minuti… Scherzi a parte, facciamo che te lo dico in 3 semplici passi:

  1. Anche se non lo sai hai già fatto un passo: stai leggendo questo articolo, quindi non hai rimandato ad un futuro incerto ed improbabile la tua volontà di affrontare la questione. Conosci già la prima mossa per battere la tendenza a procrastinare: stabilire una soglia minima, così bassa che persino la parte più pigra di te non avrà nulla da obiettare.
  2. Non decidere è già una decisione, quello di cui non ti occupi oggi riguarderà il te di domani. Quindi se proprio non vuoi farlo, prova almeno ad immaginare quando lo farai: prenditi 10 minuti giornalieri di visualizzazione di te nel futuro: come sarai vestiti? Di che umore sarai? Forse nulla di tutto ciò è così diverso da quello che potreste fare oggi.
  1. Ed ora fai l’ultimo piccolo, ma grande, passo: partire con piccole azioni aiuta ad attivarsi e a comunicare a se stessi che si sta già facendo qualcosa. Focalizzati dunque su micro-obiettivi, da conseguire ogni giorno, piuttosto che sull’obiettivo finale.

Non dimenticare mai: “Un viaggio di mille miglia comincia sempre con un primo passo” (Lao-Tzu).

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 Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE