Che ne sarà di noi

Ci pensi mai in che mondo viviamo? Precaria instabilità, guerre, crisi economica, malattie, cambiamento climatico… Ma dove sono le certezze? 

Quasi tutti le persone che seguo, nello studio di psicologo a Monterotondo oppure online, quando mi parlano dei loro problemi non raccontano solo di una realtà interna, ma anche di un contesto esterno problematico: il mondo che ci circonda.

L’incertezza permane, la difficoltà di fare progetti in una situazione che muta giorno per giorno, senza stabilità, in un mondo in cui domina soltanto la logica del “forse” e il sentimento della speranza, che vengono a confortare il bisogno di certezze. Questa insicurezza provoca in modo evidente o meno evidente ansia, depressione, indolenza, incapacità di reagire al meglio, come se dovessimo orientarci in una foresta sconosciuta, senza indicazioni, conoscenze e competenze.

In lotta con i fantasmi del… futuro

Mi sento spesso dire frasi del tipo: “ho paura di non farcela”, “temo che la mia vita possa cambiare all’improvviso”, “tra un po’ avrò 50 anni (questa è autobiografica 😉)…se perdo il lavoro come faccio?”, “dopo la separazione troverò mai un’altra persona e rimarrò sola? E se sarà un’altra relazione insoddisfacente?”, “come posso impegnarmi in una convivenza se non ho un lavoro stabile?”…

La paura del futuro comincia dai nostri pensieri.


Da un punto di vista psicologico, chi focalizza la propria attenzione sulla paura di possibili situazioni future effettua uno spostamento: la paura del futuro nasconde la paura del presente! Infatti  un disagio del presente ci spinge facilmente a immaginare potenziali esiti catastrofici (o comunque spiacevoli) pronti a minare i giorni, i mesi o gli anni a venire.

Per questo spostare nuovamente l’attenzione sul qui e ora è un po’ come accendere la luce in una stanza buia che si sente popolata da fantasmi: o svaniranno o appariranno per quello che sono veramente. E si sa che è più sostenibile (nonostante possa risultare comunque molto faticoso) lottare contro qualcuno di reale piuttosto che contro un fantasma…

Alla ricerca di una bussola

Se il passato è un bagaglio e il futuro la nostra destinazione, il presente è la sola strada che ci è dato percorrere: e allora perché non guardare dove stiamo mettendo i piedi? Forse non lo fai perché vorresti controllare, pianificare e perfezionare tutto quello che potrebbe succederti. Ma pianificare tutto è impossibile, per questo dovresti accogliere la possibilità dell’imprevisto e sforzati di ricordare che esistono anche eventi inattesi ma meravigliosi.

Il futuro è un costante “work in progress” e non è preoccupandoti che ne accelererai la costruzione. Le cose funzionano esattamente al contrario: più riuscirai a dare tempo al tempo e a concentrarti sul presente, più il futuro prenderà la forma che proprio tu gli stai già dando qui e ora. Non avere paura del vuoto.

Ma allora come posso fare per sconfiggere la paura del futuro? La Terapia Strategica utilizza una tecnica paradossale, che consiste nel peggiorare deliberatamente le nostre paure. Lo stesso imperatore Marco Aurelio, tra i più illustri esponenti della filosofia stoica, era abituato a portare avanti un esercizio simile, noto come “praemeditatio malorum”, ovvero la riflessione sui mali futuri, finalizzata non tanto all’autolesionista e inutile anticipazione di eventuali dolori, ma a produrre in noi la convinzione che non si tratti di veri mali.

Se hai curiosità o domande chiedi pure e se ti interessa rimanere aggiornato settimanalmente, su temi relativi al benessere ed alla psicologia, puoi Iscriverti alla Newsletter sul sito www.federicopiccirilli.it

Se hai voglia puoi lasciare anche il tuo passaggio e il tuo feedback sulla Pagina Facebook Dott. Federico Piccirilli.

Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE