Trasform-Azioni

Non appena il bambino nasce è costretto a respirare da solo. Deve imparare a respirare per non morire. Deve agire se vuole sopravvivere.

E’ sorprendente come la prima cosa, che ci viene richiesta quando veniamo al mondo, sia un’azione. Sembra come se la Natura, forgiandoci, ci chiedesse una verifica del suo operato, come se ci mettesse alla prova, chiedendoci di vedere, con una piccolissima azione, cosa siamo in grado di fare.

Ogni azione della tua vita tocca qualche corda che vibra in eterno, come la delicata corda di un violino, che solo attraverso una pressione può rilasciare una melodia. 

Nulla funziona nella staticità. 

Eppure a volte si resta intrappolati in un’immobilità stringente ed insoddisfacente, mentre gli altri se ne escono con le loro perle di saggezza popolare, intonando dal trono della loro ovvietà:

Se una situazione o una relazione che vivi non ti soddisfa, perché non la cambi e basta?

Eh, certo, che stupido che sono, come ho fatto a non pensarci, vero?

Certi consigli sembrano davvero delle provocazioni alla nostra intelligenza. 

“Lo so bene che devo cambiare, ma cosa devo fare per cambiare? E perché non ci riesco?”. “Io vorrei ma non posso”.

Semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino.

Pensare di non farcela significa scegliere di agire come se non ce la stessi facendo.

Il cambiamento non è un miracolo divino, non è un’attesa.

Ci si trasforma solo attraverso l’azione, perché solo attraverso essa scopriamo cosa funziona e cosa no. 

Qual è il padre di qualsiasi azione?

Che cosa, alla fine, determina ciò che diventiamo e dove andiamo nella vita?

La risposta è: le nostre decisioni. Quindi ciò che provoca l’azione è la volontà. Infatti i desideri dettano le nostre priorità, le priorità plasmano le nostre scelte, e le scelte determinano le nostre azioni.

Il nostro processo di cambiamento funziona nello stesso modo dei primati. Prima di apprendere un nuovo comportamento, per poter sedimentare una nuova abitudine più funzionale, dobbiamo perseverare nell’adozione di varie strategie, ricondizionando i nostri modelli secondo un apprendimento cosiddetto ‘per prove ed errori’.

Sostanzialmente la nostra tendenza è quella di adottare sempre le stesse soluzioni. 

L’abitudine ha una grande influenza nella scelta della direzione, perché l’energia nervosa fluisce con maggiore facilità lungo le ‘vie abituali’.

Per effettuare un cambiamento di comportamento  e quindi per superare i limiti della nostra mappa mentale è possibile utilizzare l’immaginazione. 

Comportandoci “come se” una certa cosa fosse vera possiamo inviare al nostro cervello dei segnali di cambiamento e possiamo superare i nostri limiti.

La tecnica del “come se” viene utilizzata nella terapia breve strategica, è una prescrizione che riecheggia molto spesso tra le mura del mio studio a Monterotondo, come un canto che accompagna i miei pazienti verso il cambiamento.

Infatti potremmo davvero sorprenderci di noi stessi comportandoci “come se”, gestendo i nostri pensieri e quindi i nostri stati d’animo: non solo ne trarremo un oggettivo beneficio, ma scopriremo anche delle energie che non avremmo mai creduto di avere.

Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.

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 Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE