Taglia l’etichetta

Ho letto una frase che diceva: “le etichette danno fastidio sui vestiti, figuriamoci sulle persone” e sono perfettamente d’accordo. Eppure i pregiudizi, gli stereotipi, i luoghi comuni, gli standard sociali sono costruzioni automatiche ed inevitabili per il nostro cervello. Esso infatti usa scorciatoie cognitive per elaborare inferenze, giungere a conclusioni presumibilmente logiche e formare giudizi. Queste scorciatoie includono l’uso di schemi, script, stereotipi e altre strategie percettive semplificate invece di pensare consciamente e attentamente.

Tuttavia, anche se questo meccanismo è innato ed automatico, quando ricade su di noi può fare molto male. Sono molte le persone, che seguo nel mio studio di Monterotondo oppure online, che mi riferiscono di trovarsi particolarmente a disagio di fronte al giudizio altrui e spesso si sentono condizionati da esso.

I giudizi e le critiche degli altri, infatti, spesso ferire. Ma c’è un dolore ancora più grande, che non ci viene causato propriamente dagli altri, ma da noi stessi: l’autocritica. Il dolore che ci creiamo incoscientemente, quasi per abitudine, ci impedisce di essere contenti dei nostri piccoli traguardi, di esprimere liberamente le nostre opinioni, di far prendere alla nostra vita il corso che più ci rispecchia. In poche parole, il giudicarci ci blocca nell’essere noi stessi perché una piccola voce maligna continua a ripeterci che quello che siamo non basta. E allora, come abbandonare questa voce?

Impara ad abbassare il volume

A volte quella voce che ci dice che non ce la faremo, che non valiamo niente, che non ce lo meritiamo può essere familiare. Molte volte l’abbiamo sentita da quando eravamo piccoli. Era la voce dei nostri genitori, degli insegnanti a scuola o dei compagni di classe. Voce che abbiamo interiorizzato a tal punto che, man mano che il tempo passava, ha iniziato ad assomigliare sempre di più alla nostra. Ci hanno ripetuto così talmente tante che volte che eravamo sbagliati, cattivi, brutti, incapaci che una parte di noi ci ha creduto.

Col tempo e la ripetizione, una parte di noi ha registrato tutte quelle piccole frasi assassine e ce li ripete da allora come un disco rotto, e noi le ascoltiamo come quando eravamo bambini, e ci crediamo. E allora cosa fare?

Quando ti accorgi di giudicarti, fai un piccolo passo indietro. Ora sei un adulto e se vuoi evitare il peso di quei giudizi, che ti perseguitano già da molti anni, non devi lottare contro di loro, devi solo osservarli con compassione: dopotutto sono sempre una parte di te. Dietro tutte quelle ingiustizie ci sei tu, tu che, ogni volta che senti quei giudizi, non ti senti amato, valorizzato, riconosciuto e perciò provi rabbia.

Impara ad accoglierti

Se risponderai alle provocazioni dei giudizi, i giudizi cresceranno, se invece li osservi con benevolenza, se accogli le tue fragilità ed insicurezze, allora ti sentirai finalmente accolto e benvoluto. Pensaci. Come ti avrebbe fatto sentire se, nel momento in cui ti sentivi un totale incapace da bambino, un adulto ti avesse abbracciato e ti avesse detto: “Ciò che fai non toglie valore a ciò che tu sei per me. Ti voglio bene anche se sbagli. Non c’è bisogno di essere perfetto nella vita”?

Non siamo abituati ad essere gentili nei nostri confronti, a volerci bene, a vederci con benevolenza, ad accogliere le nostre fragilità come aspetti che possiamo migliorare nel tempo. Per questo dobbiamo allenarci ad essere compassionevoli verso di noi. Tu sei degno d’amore da sempre.

Allenando questo muscolo, con il tempo, imparerai ad esprimere la tua opinione senza paura, cercando di non danneggiare gli altri, non mentendo e accettando le conseguenze delle tue azioni. Sarai sempre fedele a te stesso, ti rispetterai e rispetterai gli altri, per questo non cercherai mai di cambiarli. Non cercherai di piacere agli altri. Valorizzerai i tuoi pregi e i tuoi difetti, concentrandoti sulla conoscenza profonda di te stesso. E soprattutto non avrai paura di fallire, saprai che fallire fa parte dell’accrescimento e conduce all’apprendimento. Per questo accetterai la vulnerabilità e le emozioni, sarai in grado di mostrarle, non avrai paura di farlo perché saprai che ogni esperienza include una lezione di vita.

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE