Prova costume

Il caldo, ci ha fatto tanto aspettare, ma alla fine è arrivato. Le persone che arrivano nel mio studio di psicologo a Monterotondo o quelli che seguo online mi parlano già delle loro vacanze, ma alcuni sono molto preoccupati. Infatti, oltre ad essere entrati nel periodo estivo, siamo entrati in quel periodo dell’anno in cui l’ossessione per il corpo e la sua (presunta) buona forma, raggiunge picchi estremi. La prova costume, come tutti amano definirla, sta diventando un qualcosa di così invadente tanto da diventare quasi una nuova epidemia.

Ma perché molte persone sono così insicure e suscettibili al giudizio altrui?

Forse perché si prendono cura del corpo avendo in mente modelli diversi da se stesse. Si crea così una dissociazione tra le proprie aspirazioni e fantasie e il corpo che dovrebbe abitarle. Uno stato di benessere psico-fisico appagante può essere raggiunto solo se la persona lavora integralmente su se stessa. Recuperare la connessione tra mente e corpo favorisce uno stato di piena presenza che permette di vivere appieno ogni singolo momento senza dubitare di sé.

Il piacere del cibo

Molti sono gli errori, presenti in campo alimentare, per mistificazioni consumistiche, per fattori psicologici, per disinformazione, per pregiudizi. Si ricorre spesso a “Diete Bizzarre”, si colpevolizza ingiustamente il cibo come causa di disturbi di tutt’altra origine e natura. In realtà, sono molte le difficoltà che riguardano la questione “dieta”, ma quella più importante è l’associazione che si fa tra:

Dieta  =  Privazione  =  Mortificazione

Infatti ciò che rende fallimentare le diete è che queste si basano sull’idea del controllo, delle limitazioni e del sacrificio. Di conseguenza, prima o poi, diventano insopportabili poiché vanno ad interferire pesantemente con la sensazione fondamentale su cui si basa il nostro rapporto con il cibo: il piacere.

Il comportamento alimentare è complesso, poiché dipende da più fattori: impulsi olfattivi, impulsi visivi, impulsi sensoriali ed impulsi emozionali. La decisione se mangiare o meno deriva da segnali neuro-chimici: i centri integratori sottocorticali bilanciano questi input. Il piacere, inoltre, ha basi bio-psicologiche. Il desiderio di un determinato cibo è biologico quando ne abbiamo bisogno. Sin dall’ infanzia, infatti, l’alimento viene percepito come premio per un buon voto, la giusta fine di un pasto completo, lo snack pomeridiano o spesso l’unico piacere di una giornata faticosa. Pertanto l’astinenza e/o la restrizione dal mangiare cibi “peccaminosi” è dettata dal solo dovere

Invece è opportuno ricordare l’importanza di mettere in atto una sana alimentazione: la dieta del piacere, che avviene attraverso il recupero di un controllo equilibrato, che prevede la concessione delle tentazioni. Questo regime alimentare permetterà di riequilibrare il proprio rapporto col cibo e le più sottili dinamiche psicologiche sottese ad esso, ovvero la continua contrapposizione tra piacere e dovere, razionalità e irrazionalità.

Mens sana in corpore sano

Come nella scelta dei cibi, anche nella scelta dell’attività motoria, il principio che deve guidare la persona è quello connesso alla piacevolezza che si ricava dallo svolgimento in sé dell’attività. Un principio, quest’ultimo, che sollecita in maniera spontanea, il raggiungimento di un obiettivo importante: mantenersi in forma con piacere.

Per questo sono molto consigliate le attività che approfondiscono l’esperienza del corpo. Le discipline olistiche, le danze, le attività corporee creative, che permettono di andare a sostituire eventuali pensieri ed emozioni negative associati alle parti corporee “critiche” con le esperienze dirette delle sensazioni positive che possono nascere e coinvolgere quelle stesse parti. Queste attivazioni possono restituire alle parti criticate la dignità che meritano, permettendo alla persona di vivere in un corpo integralmente buono e bello.

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE