La pesca della discordia

Al banchetto di nozze di Peleo e Teti, Zeus invitò tutti gli dei dell’Olimpo ad eccezione della dea della discordia Eris, che infuriata per l’onta subita, meditò una vendetta: si presentò comunque al convito e lanciò sulla tavola imbandita un pomo d’oro con la  scritta “alla più bella…”. Così si scatenò la guerra di Troia. Nel 2023 un po’ per il cambiamento climatico, un po’ per le nuove tecnologie, un po’ per l’evoluzione, il pomo d’oro è troppo costoso ed i banchetti delle divinità sono solo instagrammabili, per questo a far discutere è bastata una pesca.

Colleghi, conoscenti e persone, sia che seguo online sia che seguo nel mio studio di Monterotondo, non fanno che parlare di questo spot di un noto supermercato, che ho osservato attentamente. Uno spot che, oltre ad aver catturato l’attenzione e fatto discutere molti utenti, ha altresì diviso e polarizzato le opinioni di numerose persone

La campagna mette in scena uno spaccato familiare, dove viene presentata la breve storia di una bambina, figlia di genitori separati, che decide di farsi comprare una pesca dalla mamma, senza dirle il motivo. Successivamente, quando il papà passa a prenderla a casa, la bambina gli regala questo frutto dicendogli che è da parte della mamma, quando in realtà non è vero.

Come reagiscono i bambini per la separazione dei genitori?

I bambini formano le proprie aspettative basandosi su una pluralità di fonti. Sono spugne emotive. Per questo Freud stesso diceva che “i mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine: il genitore, l’insegnante e lo psicologo”. Sono “mestieri” difficili perché più di tutti creano percezioni, ma non dimentichiamo che i social, gli spot, i film, le storie, i discorsi degli adulti, sono interpretati in modo unico da ciascun bambino, alla luce del contesto di relazioni in cui vive, degli insegnamenti ricevuti e dei modelli di comportamento che lo circondano. Le aspettative e le interpretazioni che si formano possono essere accurate o meno, confermate o disattese e ciò è parte integrante dello sviluppo socio-cognitivo di ciascun bambino.

Per questo demonizzare uno spot perché “parla male dei genitori separati”, “fa vedere una bambina che soffre e dice bugie”, “mostra la manipolazione”, è un commento abbastanza relativo. Un bambino può vedere qualsiasi cosa, ma quello stimolo deve poi essere accompagnato da una chiave di lettura: la guida dei genitori. Allo stesso modo demonizzare in assoluto la separazione è un altro punto di vista abbastanza relativo. 

Nello spot i genitori appaiono attenti al vissuto emotivo della figlia, giocano, mettono limiti sani, ascoltano. L’aspetto davvero importante, però, è come affronteranno il “dopo-pesca”: come risponderanno al messaggio mandato dalla figlia? Come aiuteranno la bambina a costruirsi una nuova visione della coppia genitoriale?
Gli adulti sono chiamati ad assumere comportamenti che tutelino il benessere dei propri figli e il proprio a maggior ragione in questo tipo di situazioni. La funzione genitoriale non si esaurisce nel tenere il bambino lontano dalla sofferenza, anzi, proprio davanti alla sofferenza il genitore è chiamato a sfruttare questo momento di opportunità per porsi come guida nella lettura del mondo. Il genitore, attraverso la sua funzione, offre e mostra al figlio come affrontare sia il mondo interno, fatto di emozioni e sensazioni, che il mondo esterno costituito da accadimenti ed imprevisti.

Tutti i figli dei separati vogliono che i genitori tornino insieme?

I bambini hanno bisogno di percepire il mondo come prevedibile e una separazione può portare ad alterare questa percezione. In fondo, dato che “siamo tutti un po’ bambini”, anche noi, di fronte ad un cambiamento involontario vorremmo “lasciare tutto così com’è”. Perciò, fintanto che i bambini percepiscono situazioni non chiare o indefinite, hanno diritto di desiderare che le cose tornino come prima. Sta ai genitori rispettare questi vissuti e costruire una nuova normalità in cui il bambino senta affetto e serenità.

Jennifer Weiner disse: “Il divorzio non è una tragedia. Una tragedia è rimanere in un matrimonio infelice, insegnando ai figli cose sbagliate sull’amore”. Quando si è piccoli si crede nei supereroi tanto quanto di possedere i poteri di far tornare insieme i nostri genitori separati. A quell’età non si possono e non si dovrebbero comprendere le ragioni “dei grandi”, si capiranno un giorno. “Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio”. Lasciamo a quella pesca il tempo di maturare, senza giudizio, senza polemica, senza discordia… Confidiamo, piuttosto, nell’albero.

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE