Giardiniere o Osservatore…

Caelum, non animum mutant qui trans mare currunt.

Afferma Orazio un paio di millenni fa in una delle sue Epistole.

Cambiano il cielo sopra le loro teste, non l’animo, coloro che vanno al di là del mare”, e il significato è chiaro.

Per volare più bassi, potremmo trovare una buona assonanza con questo concetto nella più popolare espressione proverbiale:

l’erba del vicino è sempre più verde

E non solo l’erba!

Il lavoro è migliore, meglio retribuito e meno stressante;

l’auto è più nuova e scattante;

la vacanza più rilassante;

la casa più agevole;

la salute indubbiamente migliore;

il marito più premuroso;

la moglie più paziente;

i figli più obbedienti, bravi a scuola, abili negli sport;

il cane più educato;

i genitori più autonomi;

gli amici più sinceri,

la fila scelta più veloce …

… e ancora, in una lista che non vede la fine.

 

Ma che cos’ha quell’erba per essere così verde? Quale segreto concime usa il vicino? E poi, è veramente più verde o è solo un’illusione ottica?

Talvolta lo è sul serio, questo è innegabile, ma ciò non significa che se il vicino sa mantenere una buona erba smeraldina allo stesso modo abbia il pollice verde per tutto ciò che concerne la sua vita. E poi, sei in grado di sapere a quali costi riesca a ottenere quello straordinario effetto? Se ciò non gli comporti impegno e fatica che tu invece preferisci non metterci? Oppure se magari utilizzi solo un banale e squallido pannello di plastica, e sotto sotto quell’erba non sia invece per nulla più florida di quella del tuo giardino?

Bene, cominciamo però con il puntualizzare un dato di fatto, scomodo quanto assolutamente incontestabile: quell’erba, che sia verde, spelacchiata, rigogliosa o finta, non influisce minimamente sul risultato di quella che tu coltivi nel tuo orticello!

 

 

 

 

È proprio così. Ognuno si becca la propria, di erba, che cresce del tutto ignara e inconsapevole della propria vicina.

No, non si tratta d’invidia, almeno non esattamente.

L’invia è altra cosa, e già ne abbiamo parlato. Per quanto logorante, essa  infatti presenta anche un aspetto talvolta costruttivo, grazie all’irrefrenabile spinta all’emulazione che scatena.

 

 

 

Nel caso invece “dell’erba del vicino”, è più corretto parlare di un consueto e sterile “piangersi addosso”. Quel prato, che vogliamo vedere a ogni costo rigoglioso, spesso non è altro che una sapiente scusa, utile a venir meno al nostro impegno di bravi giardinieri: tanto è inutile, mai raggiungerò i suoi risultati! Dev’essere per via del suolo, sicuramente più fertile dalla sua parte!

No, miei cari, non è così.

Rodersi il fegato osservando di nascosto non porta a risultato alcuno.

E poi ti svelo quello che appare come un segreto di Pulcinella: se ti venisse data l’occasione di passare di là dal prato, nella parte smeraldina e rugiadosa, sicuramente la vedresti parecchio più sbiadita, e quello che fino a poco prima era il tuo tanto disprezzato appezzamento, brillerebbe rigoglioso al sole.

Non ci credi? Pensa allora alle tanto detestate file, in posta, o in autostrada. La tua è sempre lentissima; immancabilmente qualche furbetto la dribbla, passando in quella vicina che procede spedita, fra il generale e un po’ invidioso disappunto.

Ebbene, è praticamente scontato che in breve ti capiterà di sorpassare il furbastro, lasciandotelo alle spalle furioso.

È un momento di sublime godimento, che purtroppo però rimuovi solo dopo pochi istanti e metri. Immediatamente sarai infatti attratto da quella presunta velocità che “quelli dell’altra fila” sembrano aver nuovamente conquistato.

Torniamo dunque all’inizio, nelle alte sfere della poesia di Orazio.

Cambiano il cielo sopra le loro teste, non l’animo, coloro che vanno al di là del mare

Da qui non si scappa, e non si scapperà mai: puoi cambiare il cielo sopra la tua testa, il praticello, la fila … , persino il fondale della stessa vita o i co-attori che con te ne calcano la scena, ma se non sarà il tuo animo a guardarsi dentro, sarà solo fatica sprecata, e l’inizio di nuove delusioni.

Sì, perché sei tu che devi coltivare l’erba, con obiettività, costanza e un pizzico di leggerezza.

Prendi dunque coscienza di essere giardiniere del tuo prato, e non solo osservatore passivo.

Hai bisogno di una mano, o di una zappa per restare nella metafora? Come al solito, io sono qui; e credimi, posso avere una visione preferenziale, libera da preconcetti, di quello che è il tuo operato, e darti una mano anche a  tappare qualche inevitabile magagna che il tempo e l’usura hanno prodotto.

… da ultimo: comincio a sentirmi veramente un po’ responsabile per questo inizio anno particolarmente ventoso! Interpretiamolo come un buon segno …

Buon vento!

Federico Piccirilli

Psicologo Psicoterapeuta

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

CONSIGLI DI LETTURA.

Niente libri questa settimana, ma un film. Un po’ datato forse, ma indubbiamente piacevole:

The Grass Is Greener (L’erba del vicino è più verde), 1960, diretto da Stanley Donen, con Cary Grant, Deborah Kerr e Robert Mitchum

 

 

 

 

 

 

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