Cambia-mente

Ovidio nel 43 a.c., nelle sue famose Metamorfosi, descriveva una serie di trasformazioni di personaggi mitologici in altrettanti animali, fiori o piante. 

Nella Metamorfosi di Apuleio, Lucio sì trasforma in un asino, che però resta comunque ancora capace di pensare, conservando quindi la sua componente razionale. 

Per questi autori antichi si tratta di scritti dal potere magico, ma che hanno una finalità didattica. Percorsi iniziatici, che riconducono alla stessa forma o che cambiano la forma, ma che, in ogni caso, lasciano comunque una potente scia di quella precedente trasformazione…

Nei riti iniziatici il passaggio a una nuova condizione esistenziale, che sia la maturità o altro, prevede quasi sempre una prova destabilizzante, con la quale l’iniziato deve dimostrare di essere pronto al grande passo.

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” disse Antoine-Laurent de Lavoisier. Ma il cambiamento per avvenire deve partire dalla mente e, probabilmente, ancor prima dal cuore. E questo è un concetto molto caro alla psicologia…

Come avviene un cambiamento?

A volte un cambiamento si avvia proprio a partire da un inciampo, da un fallimento, da un errore, dalla consapevolezza dei propri limiti… Come un effetto domino un ostacolo può effettuare una vera e propria reazione a catena, nella quale risulta fondamentale convogliare le proprie energie nella direzione che più ci appartiene.

D’altronde, come diceva George Eliot, “Non è mai troppo tardi per diventare ciò che avresti potuto”.

Per gli aborigeni australiani il creatore della Terra è il Serpente Arcobaleno, un essere leggendario che cambia nome, pur rimanendo lo stesso. Secondo il mito gli Antenati Creatori in origine avevano i suoi stessi poteri, capaci di creare e guarire qualunque cosa. Perlomeno finché l’uomo, loro discendente, non iniziò a trasgredire le leggi tribali mancando di rispetto alla Terra, e perdendo man mano i propri poteri. Tant’è che ancora oggi, secondo gli aborigeni australiani, solo alcuni uomini molto saggi, gli sciamani, conservano quei doni.

Tuttavia, se ci pensi, ognuno di noi può, nel suo piccolo, creare e guarire, non tanto le cose, ma piuttosto se stessi. La nostra vita è sottoposta a continue morti e rinascite, spesso indispensabili per cambiare, migliorare, evolvere e passare da una fase esistenziale all’altra. Questa prospettiva alternativa di concepire la morte, il dolore, i momenti bui dell’esistenza può sembrare di poco conto, ma, in realtà, ci permette di capovolgere il nostro usuale punto di vista e di vivere meglio.

Come si abbraccia il cambiamento?

Accettando l’oscurità, che implica necessariamente una perdita di controllo, che fa parte voglia o non voglia della vita stessa, si possono cogliere preziosi insegnamenti

Inutile fingere che nel mondo, e nella vita di ciascuno, non esistano momenti bui, e morti simboliche talvolta molto dolorose, la soluzione non è negarle, forse la soluzione sta proprio nel modo di viverle e concepirle.

Ma quali sono gli atteggiamenti da assumere per affrontare efficacemente un cambiamento?


1 – Non aspettarti un miracolo improvviso

Una delle prime fasi del cambiamento è simile ad un risveglio, nel quale prendi consapevolezza rispetto la tua vita o un suo particolare aspetto come può essere, ad esempio, il lavoro, la salute, la relazione con il partner. Magari capisci che il lavoro che svolgi non fa proprio per te o che la relazione sentimentale che stai tenendo in piedi è ormai arrivata al capolinea. 

Tuttavia, però, per integrare questa esperienza di risveglio nella tua quotidianità è necessario del lavoro impegnativo. La parte più difficile, e talvolta dolorosa, non è “svegliarti”, ma ripulire e riordinare tutto il caos che emerge a causa del cambiamento della tua comprensione e delle tue convinzioni. È necessario, in questi momenti, profonda gentilezza e compassione verso te stessa/o.

2 – Focalizzati su ciò che è importante e fai piccoli passi nella direzione che vuoi seguire

Quando stai cercando di trasformare un momento critico in una svolta, devi identificare ciò che è importante per te. Quando ti trovi nel bel mezzo di una trasformazione personale, puoi sentirti spaventata/o e travolta/o dagli eventi. L’intensità dei tuoi pensieri si comporta come le ali della farfalla contro i confini della crisalide. Con ogni colpo che la farfalla dà con le ali alla crisalide la indebolisce e, nel contempo, rafforza le sue ali per poter poi volare. 

3 – Lascia andare le aspettative

Quando resti legata/o alle storie che ti racconti, spesso inizi a giudicarti e a trattarti male perché senti di non essere all’altezza delle tue aspettative. Ma nel momento in cui capisci davvero che non hai nulla da dimostrare, a te stessa/o e agli altri, ogni cosa inizia a trasformarsi. Lascia andare, perciò, ogni aspettativa su come dovrebbero essere le cose e accetta, semplicemente, dove ti trovi ora.

4 – Riconosci quanto lontano sei arrivata/o

Quando stai trasformando un momento critico in una svolta è facile perdere di vista ciò che hai raggiunto. Perciò, mentre continui a realizzare il tuo scopo, mantieniti curiosa/o di vedere cosa sta accadendo lungo il tuo cammino.

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE