La fortuna e gli audaci

E’ quasi Settembre, si riparte, si ricomincia, si progetta. Johann Wolfgang von Goethe diceva: “Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L’audacia ha in sé genio, potere e magia” e sicuramente ti sarà capitato di rintracciare quest’esperienza all’interno della tua vita.

Con le persone, che vedo nel mio studio di psicologo a Monterotondo oppure online, il lavoro che facciamo insieme non è solo incentrato sulla “teoria”, c’è anche molta pratica e questo perché credo fermamente in un concetto, quello di “esperienza emozionale correttiva”, che dapprima è stato introdotto dallo psicanalista F. Alexander (1946) per indicare il principio terapeutico secondo cui il paziente, per essere aiutato, deve fare esperienze emotive concrete che gli permettano di “ripararsi”, ma questo stesso concetto poi è stato ripreso da Watzlawick fino a renderlo il motore principale del processo terapeutico breve strategico.

Infatti il mio approccio si pone l’obiettivo di aiutare i pazienti a cambiare la propria prospettiva di osservazione della realtà, modificando il proprio comportamento e/o la propria interpretazione dello stesso e delle situazioni vissute, in modo da arrivare alla risoluzione del problema

Iniziare ci aiuta a cambiare

Nel mese di Settembre inizia l’anno scolastico e spesso anche nuovi lavori. Si iniziano progetti, si lascia andare un passato che non serve più, ci si trasferisce, si cambia casa. Vi è un’energia importante che invita tutti a rinnovarsi. E’ l’energia del cambiamento e della crescita.

Chi agisce, chi si muove, chi si aziona può avere la splendida opportunità di cambiare. Per questo un celebre motto dice: “La Fortuna aiuta gli audaci”.

E a ricordarcelo è anche lo stesso Thomas Jefferson, che dice che “se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto”.

Se vuoi vedere, impara ad agire!

Abbiamo bisogno di sentire, di toccare con mano, di vivere sulla nostra pelle e attraverso le nostre emozioni quello che la vita ci offre.

Nonostante il lamento fine a se stesso sia la risposta più diffusa e praticata in questo nostro momento di vita, esso resta una risposta alla vita fine a sè stesso, sterile e deleterio se non è seguito da idee, progetti e azioni concrete. 

E’ giusto comprendere e verbalizzare che un fatto o un accadimento ci crea disagio ma non possiamo fermarci lì.  La nostra vita è frutto del nostro agire e possiamo renderla vera, autentica e significativa solo attraverso trionfi, cadute, rialzate e di nuovo trionfi.

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE