Diverse persone, che si rivolgono a me nel mio studio di Monterotondo oppure attraverso sedute online, mi parlano di intelligenza artificiale e di quanto nella loro quotidianità abbiano integrato l’uso di Chat GPT.
L’intelligenza artificiale ha trasformato molti aspetti della nostra vita quotidiana, dallo shopping online alla comunicazione, ma il suo impatto sulla psiche umana è una questione che richiede un’attenzione particolare.

Infatti la crescente dipendenza da assistenti virtuali, chatbot e strumenti automatizzati potrebbe celare una serie di pericoli psicologici, specialmente per le persone più vulnerabili.
Per tale ragione, in questo articolo, volevo ragionare sugli aspetti positivi e negativi di questo cambiamento epocale che sta vivendo la nostra società.
Intelligenza artificiale vs Intelligenza naturale
L’intelligenza artificiale consiste in macchine che riproducono, molto semplicemente, il comportamento umano. In qualche modo sono dei simulatori della nostra intelligenza, essa infatti impara e prende decisioni logiche basandosi sui dati.
Tuttavia manca una parte molto importante della nostra intelligenza: quella emotiva, che è davvero molto complessa. L’intelligenza emotiva, infatti, è estremamente importante nella vita di tutti i giorni, perché è il modo in cui risolviamo i paradossi, cioè qualcosa che la logica non può risolvere. Questa è la grande differenza tra noi e l’intelligenza artificiale.

Inoltre l’intelligenza umana è in grado di comprendere l’ambiente in cui si trova e di adattarsi ai cambiamenti in modo efficace, grazie alla sua capacità di apprendimento continuo e di adattamento alle nuove situazioni e grazie a ciò è in grado di produrre soluzioni creative e originali.
Al contrario, l’intelligenza artificiale ha difficoltà a produrre soluzioni creative e originali al di fuori dei parametri prestabiliti dal programma.
La giusta distanza
Uno dei rischi più evidenti legati all’IA è la tendenza ad umanizzarla, attribuendole emozioni e sentimenti.
Le persone sole possono trovare conforto in chatbot e assistenti virtuali, che rispondono in modo coerente e “gentile”, senza giudicare o porre limiti emotivi. Tuttavia, questo tipo di compagnia potrebbe ridurre la motivazione a cercare interazioni umane più complesse e arricchenti.
Un ulteriore rischio riguarda la manipolazione emotiva. Un assistente virtuale potrebbe “leggere” i nostri bisogni, soddisfarli e stimolare un legame apparentemente sicuro e stabile, incentivando un utilizzo sempre maggiore della tecnologia. Questo meccanismo è già stato osservato nei social media, dove l’algoritmo premia l’utente con contenuti personalizzati, stimolando un ciclo di dipendenza.

Per tutte queste ragioni le relazioni umane potrebbero soffrire a causa della crescente dipendenza dall’IA. Mentre chatbot e assistenti virtuali offrono risposte rapide e prevedibili, la vita reale è complessa e incerta. Le persone che si abituano a interagire con l’IA potrebbero trovare difficoltà a navigare nelle dinamiche umane, che richiedono empatia, compromesso e tolleranza per l’ambiguità. Le relazioni interpersonali potrebbero così divenire a essere viste come troppo impegnative rispetto alla facilità di una IA che non si arrabbia, non richiede spiegazioni, e non ha aspettative. Questo potrebbe portare a una sorta di “disumanizzazione” delle relazioni, in cui le interazioni reali perdono valore e divengono faticose.
Detto ciò forse ti starai chiedendo se è “più forte” l’intelligenza umana o quella artificiale ed io, citando il grande Einstein, mi sento di rispondere che se proviamo a valutare le capacità di un pesce per la sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, ovviamente non varrà molto. In altre parole, dobbiamo considerare l’intelligenza in base al contesto e al tipo di attività che dobbiamo affrontare.
Ma quindi, in conclusione, intelligenza artificiale e naturale possono convivere?
A mio avviso si, l’intelligenza artificiale e quella umana possono lavorare insieme per ottenere risultati migliori di quelli che potrebbero ottenere separatamente, come in ogni situazione, “nel mezzo sta la virtù”.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE