Essere vulnerabile

Oggi mi sento… vulnerabile. Come se ogni parte di me fosse in un angolo, senza nessuna protezione, e ogni piccolo gesto degli altri potesse ferirmi. È difficile spiegare questa sensazione, ma è come se fossi più fragile del solito, come se ogni parola, ogni sguardo potesse arrivarmi direttamente al cuore. Eppure, lo so, sto cercando di nascondere questa fragilità, di far finta che non ci sia, ma è lì, e la sento.

Mi chiedo se gli altri riescano a vedere quanto mi sento vulnerabile, o se riesco ancora a mantenere quel sorriso che mi aiuta a sembrare forte, quando dentro mi sembra che tutto stia crollando. Non mi piace questa sensazione, non mi piace sentirmi così. Mi fa pensare che sto perdendo il controllo di me stessa, che sono troppo esposta, troppo aperta. E il pensiero di essere ferita, o peggio, ignorata, mi fa sentire come se avessi messo il mio cuore nelle mani sbagliate.

Ho paura di essere giudicata, paura che se mostro troppo di me, se svelo troppe delle mie insicurezze, mi troverò sola. Ho paura che gli altri possano pensare che sono debole, che non sono abbastanza. Eppure, sento che se non permetto a me stessa di essere vulnerabile, non posso davvero entrare in connessione con gli altri, non posso essere autentica. Ma è così difficile.

C’è anche una parte di me che si arrabbia. Perché devo essere così? Perché devo temere di mostrarmi per quello che sono? Mi sento come se stessi lottando contro qualcosa che non posso vincere, una parte di me che mi dice di difendermi e una parte che vuole solo essere accettata. È stancante, ma non so come fare a fermarmi. A volte vorrei solo essere più forte, più sicura di me. Eppure, anche quando cerco di proteggermi, finisco comunque per sentirmi vulnerabile, in un modo o nell’altro.

Questa sera, però, ho deciso di scrivere, di non tenere tutto dentro. Mi sento come se, in qualche modo, mettere per iscritto questi pensieri mi permetta di liberarli. Non posso più vivere come se fossi invulnerabile, come se niente mi potesse toccare. Voglio imparare ad abbracciare questa parte di me, anche se mi fa paura. Forse un giorno, sarò abbastanza coraggiosa da farlo. Ma per oggi, posso solo essere onesta con me stessa. E forse, per ora, è abbastanza”. 

Queste potrebbero essere le parole di chiunque: le mie, le tue, quelle delle persone che si rivolgono a me nel mio studio di Monterotondo oppure online. D’altronde nessuno è esente dalla vulnerabilità.

La parola “vulnerabile” deriva dal latino vulnerabilis, che significa “che può essere ferito” o “che può essere danneggiato”. È composta da due parti: “Vulnus”, che significa “ferita” o “danno”. Il suffisso “-abilis”, che indica possibilità o capacità, traducibile come “che può essere” o “in grado di”.

Ma è davvero un problema essere vulnerabili?

La vulnerabilità è un concetto che viene visto positivamente nel campo della psicologia, dove essere in grado di riconoscere e accettare le proprie fragilità è considerato un passo importante per il benessere e la resilienza emotiva. Quindi, non è un problema essere vulnerabili in sé, ma piuttosto dipende da come si gestisce la propria vulnerabilità e dalle circostanze in cui ci si trova.

Cosa prova chi si sente vulnerabile?

Chi si sente vulnerabile può provare una serie di emozioni e sensazioni, che possono variare molto a seconda della situazione e della persona.  Una persona vulnerabile può reagire in modo più intenso o immediato agli stimoli emotivi. Potrebbe sentirsi sopraffatta da emozioni come tristezza, paura, ansia o rabbia, anche per eventi che, per altre persone, potrebbero sembrare meno gravi. Può anche avere difficoltà a “gestire” o a regolare le proprie emozioni, avvertendo forti sbalzi emotivi.

Alcune delle sensazioni più comuni possono essere:

Paura e ansia: la vulnerabilità può portare a una sensazione di incertezza riguardo al futuro. Chi si sente vulnerabile potrebbe temere di essere ferito, tradito o di non riuscire a proteggersi dai pericoli. Questo può generare ansia, paura del rifiuto o della solitudine.

Inadeguatezza: sentirsi vulnerabili può far emergere emozioni legate all’autocritica o al senso di inadeguatezza. Si può avere la sensazione di non essere abbastanza forti, capaci o preparati ad affrontare le difficoltà.

Tristezza e dolore: la vulnerabilità può emergere in seguito a esperienze dolorose o traumatiche, come una delusione emotiva o una perdita. In questi casi, chi si sente vulnerabile può provare una tristezza profonda, un senso di sofferenza o di impotenza.

Rabbia: in alcuni casi, la vulnerabilità può anche portare a una reazione di rabbia, soprattutto se una persona si sente in qualche modo sfruttata o danneggiata. Si può essere arrabbiati per la propria condizione di debolezza percepita o per la difficoltà nel proteggersi.

Solitudine: la sensazione di vulnerabilità può far sentire una persona isolata o sola. A volte, quando si mostra la propria fragilità, si teme che gli altri possano allontanarsi o non comprendere la propria situazione.

Desiderio di protezione: chi si sente vulnerabile può anche provare un forte bisogno di protezione, di sostegno da parte di amici, familiari o persone di fiducia. In questi momenti, c’è un impulso a cercare connessioni sicure e rassicuranti.

Speranza e resilienza: paradossalmente, la vulnerabilità può anche portare a un senso di speranza. Mostrarsi vulnerabili e affrontare le proprie difficoltà può portare a una crescita personale, a un rafforzamento interiore e alla scoperta di risorse nascoste. Le esperienze di vulnerabilità, infatti, possono anche essere opportunità per sviluppare resilienza e imparare a gestire meglio le sfide future.

Come mostrare la propria vulnerabilità senza rimanere feriti

Mostrare la propria vulnerabilità richiede un equilibrio delicato, poiché implica il rischio di essere feriti, ma allo stesso tempo è fondamentale per costruire connessioni autentiche e per la crescita personale. Anche se non si può mai eliminare completamente il rischio di ferirsi, ci sono alcuni modi per farlo in modo che la vulnerabilità diventi una forza piuttosto che una fonte di dolore.

1. Conosci te stesso

Prima di aprirti agli altri, è importante comprendere le tue emozioni e le tue fragilità. Conoscere te stesso ti permette di identificare cosa sei disposto a condividere e con chi. La consapevolezza delle tue vulnerabilità ti aiuta anche a distinguere tra le situazioni in cui è sicuro essere vulnerabile e quelle in cui potrebbe non esserlo.

2. Scegli con chi essere vulnerabile

Non tutte le persone meritano di vedere le tue fragilità. Mostrare vulnerabilità richiede fiducia, quindi è importante selezionare persone che dimostrano empatia, rispetto e comprensione. Iniziare con le persone che ti hanno già mostrato un certo livello di supporto e comprensione aiuta a minimizzare il rischio di essere feriti.

3. Comunica con chiarezza e consapevolezza

Quando esprimi la tua vulnerabilità, fallo in modo chiaro e consapevole. Non si tratta solo di “essere deboli” o di mostrare un lato doloroso, ma di comunicare in modo aperto i tuoi sentimenti, bisogni o paure. Usa frasi come “Sto passando un momento difficile” o “Mi sento insicuro riguardo a questa situazione”, piuttosto che nascondere o ignorare i tuoi sentimenti.

4. Accetta il rischio di essere ferito

Essere vulnerabili implica un certo rischio. Accettarlo fa parte del processo. Più accetti il rischio, più puoi aprirti con serenità, sapendo che, sebbene ci sia sempre la possibilità di soffrire, ci sono anche opportunità per la crescita e per relazioni più profonde. Ricorda che il rischio di essere ferito non deve bloccare il desiderio di connessione.

5. Impara a riconoscere i segnali di avvertimento

Quando mostri vulnerabilità, presta attenzione alla reazione dell’altra persona. Se qualcuno risponde in modo negativo o indifferente, è utile riconoscere questi segnali precocemente. Potresti decidere di prendere le distanze da quella persona o rivedere le tue aspettative. Allo stesso modo, se qualcuno risponde con empatia e supporto, ti sentirai più incoraggiato a condividere ulteriormente.

6. Proteggi il tuo benessere emotivo

Essere vulnerabili non significa lasciare che gli altri abbiano il controllo totale delle tue emozioni. Proteggere il tuo benessere emotivo significa riconoscere quando è il momento di interrompere una conversazione o di distaccarti da una situazione che non ti fa sentire sicuro. Imparare a difendere i tuoi confini è essenziale per evitare di essere feriti troppo profondamente.

7. Vivi l’esperienza come un’opportunità di crescita

Ogni volta che mostri vulnerabilità, anche se non sempre ricevi la risposta che speri, è un’opportunità di crescita. Puoi imparare da ogni esperienza, capire meglio te stesso e migliorare la tua capacità di affrontare il mondo emotivo con maggiore resilienza.

Essere vulnerabili implica una certa esposizione e noi non possiamo controllare le reazioni degli altri. Se qualcuno non risponde come speravi o ti ferisce, cerca di non prendere la cosa sul personale. Le loro risposte riflettono più su di loro che su di te. La loro indifferenza o negatività non diminuisce il valore della tua vulnerabilità, ma piuttosto rivela un loro limite. Sebbene non ci siano garanzie che non gli altri non ci feriscano, accettare la vulnerabilità come parte naturale dell’esperienza umana può portare a una vita più autentica, piena di relazioni più profonde e una maggiore capacità di crescita.

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Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE