Mens sana in corpore Magro

Ne abbiamo parlato un paio di settimane fa, arrivando alla conclusione che sì, la bellezza esiste, ma è strettamente connessa alla percezione che abbiamo di noi stessi.

Tanti sono gli “io” che coesistono in ciascuno di noi, spesso in buon accordo, raramente in simbiosi, troppo frequentemente in contrasto, e tutti figli della coppia “io interiore” e “io esteriore”.

Quando procedono a braccetto, la strada che devono percorrere è lieve, piana e senza intoppi, quando invece si osservano in cagnesco, ostacolandosi e facendosi i dispetti, arrancano a fatica senza definire una precisa meta.

È per questo che l’aspetto fisico ha sempre e comunque una grande importanza. Fai però attenzione perché quando parlo di esteriorità non presuppongo la bellezza. Un valore aggiunto, è innegabile, ma dal momento che non a tutti è concesso, cerchiamo di stare bene con quanto madre natura chi ha appioppato!

C’eravamo lasciati con la domanda: “ti piaci?”

 

Sicuramente vi sarete dati la vostra brava risposta ma sono pronto a scommettere che in questo periodo dell’anno parecchi di voi (anzi, di noi) storcono la bocca di fronte alla propria immagine riflessa.

L’inverno lascia sulla pelle un certo grigiore ma spesso anche qualche rotolo intorno al punto vita. L’abbiamo sapientemente occultato e coccolato, nutrito sarebbe meglio dire, sotto abiti coprenti, a strati, illudendoci che così scomparisse o quanto meno non si mostrasse sfacciato, ma ora che spuntano i primi raggi di sole primaverile ecco che ci piglia la frenesia di correre ai ripari.

Capita anche a te? Quegli abiti che lo scorso anno indossavi tanto comodamente ora tirano e non ne vogliono sapere di chiudersi?

No, tranquilli, non mi sono trasformato in un dietologo. Adipe e accumuli localizzati di ciccia non sono la mia materia; il cervello invece sì.

Su come perdere qualche chilo di troppo non posso far altro che adeguarmi ai consigli che ciascuno conosce: la vecchia solita cantilena della riduzione dell’apporto calorico accoppiata a un po’ di sano movimento; posso però dare qualche consiglio su come evitare, assieme ai chili, di perdere pure la testa!

Due sono le principali reazioni di fronte a quell’immagine di te che non ti piace per niente:

RASSEGNAZIONE, ovvero la tecnica del “tanto ormai …”:

“È il tempo che passa, sto invecchiando. Pazienza” Pazienza un corno! È pur vero che con l’avanzare dell’età il corpo cambia ma questa, lasciatelo dire, appare solo come una patetica scusa. Un atteggiamento mentale per certi versi di comodo, che induce al vittimismo, alla nostalgia e infine alla depressione. Non è incapacità di reagire ma mancanza di volontà nel provarci. Perché? Semplice, è più comodo.

Il tuo atteggiamento di rassegnazione di fronte allo specchio è in realtà specchio esso stesso del tuo modo passivo di affrontare le cose, lasciando che siano loro a dominarti. A farne le spese non è solo il fisico ma i rapporti con il partner, l’amore, il desiderio. È vero, il tempo passa inesorabile, e con esso la gioventù: ogni età comporta però un rinnovato concetto di bellezza e sapersi rapportare a esso è una dimostrazione di forza interiore che produce serenità.

FRENESIA, ovvero “venti chili in dieci giorni”

È l’esagerazione a farla da padrona. Hai ingurgitato maritozzi come se non ci fosse un domani per mesi e ora, calendario alla mano, calcoli non

 

i giorni ma i chili che ti separano dalla spiaggia.

Il passo che ti separa dall’ossessione è breve e non solo non produce il “miracolo” ma rischia di trascinarti in un circolo vizioso che coinvolge salute fisica e mentale.

Smetti quasi di mangiare, ti ammazzi di palestra, alla ricerca di un miraggio in una sorta di sfida contro il tempo.

Certo che il bombardamento mediatico non ti aiuta a mantenere salda la mente: creme e gel che promettono di rosicchiarti il girochiappa nell’arco di un paio di notti, beveroni e barrette energetiche che paiono avere come unico scopo il far sorridere a cinquanta denti il malcapitato a digiuno, bendaggi che a fronte di qualche ora di travestimento da

mummia restituiscono membra scolpite dal Canova in persona.

Perdere la testa è facile, almeno quanto il perdere qualche centone; assai meno garantita è la perdita della ciccia superflua.

“Mens sana in corpore sano” dicevano i latini, e non avevano intuito nulla di nuovo perché l’idea in realtà risale a molto prima di loro, perlomeno agli egizi e fino ai greci, che di bellezza e saggezza possiamo dire se ne intendessero non poco. E che il peso sia strettamente connesso con la salute è dato incontestabile.

Quando sali sulla bilancia, affinché essa restituisca un resoconto veritiero è necessario che entrambi i piedi siano su di essa ben saldi e tu non abbia orpelli soverchi.

Ecco, a livello mentale succede la stessa cosa: piedi per terra e mente libera, e fai tesoro di quanto disse Jonathan Swift, l’autore di Gulliver’s Travels:

 

Il dottor Dieta, il dottor Quiete e il dottor Gioia sono i migliori medici del mondo.

Buon vento!

Federico Piccirilli

Psicologo Psicoterapeuta

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

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